INTRODUZIONE ALL'APOCALISSE
Caratteristiche principali
L'ultimo scritto del Nuovo Testamento
non ha paralleli evidenti nella raccolta cristiana: il suo stile, la sua
prospettiva, il suo genere letterario sono molto diversi da quelli dei vangeli e
delle lettere. Si deve tuttavia ricordare che al tempo di Gesù esiste una
letteratura religiosa giudaica di tipo «apocalittico» come si
può vedere nei libri dei profeti (Isaia 24-27 e soprattutto Daniele
7-12). Accenni «apocalittici» si rintracciano anche nei vangeli (Marco
13; Matteo 24-25; Luca 21) e nelle lettere (1 Tessalonicesi 4,13-5,11; 1 Corinzi
15,51-58).
L'Apocalisse riflette un'atmosfera di
persecuzione e di pericolo. Avvenimenti e personaggi sono visti e descritti come
rappresentanti di potenze vaste quanto il mondo, impegnate nella salvezza o
nella distruzione di tutto e di tutti. Di conseguenza, fatti limitati sono
configurati come grandi, universali, cosmici, perché questo è il
loro significato profondo: fatti passati, presenti e futuri si mescolano in un
quadro unico, dove le distinzioni di tempo hanno scarsa importanza perché
tutto è strettamente connesso. Il senso nascosto, ma reale, di cose e di
avvenimenti è indicato in maniera drammatica e simbolica mediante l'uso
frequente di numeri, colori e bestie. L'Apocalisse interpreta il passato e
dichiara la vera identità delle forze che si scontrano nel presente;
soprattutto, essa esorta alla fiducia nel futuro, perché a conclusione di
molte difficoltà e lotte, si manifesterà il trionfo di Cristo e
dei credenti.
Primi lettori
Nei capitoli 2 e 3 sette lettere vengono
rivolte a comunità cristiane dell'Asia Minore: sono pagine molto
importanti, perché ci forniscono preziose informazioni sui destinatari di
questo scritto. I cristiani di quella regione sperimentano una pesante
oppressione politica e religiosa da parte del potere romano invasore, la
«bestia» che viene dal mare. Non pochi di quei credenti portano le
conseguenze di una situazione pericolosa e logorante, per cui la loro fede a
volte è divenuta tiepida (2,4; 3,1.15...), nelle comunità si
sviluppano varie eresie (2,6.15.24...) e si diffonde in certi casi un illusorio
orgoglio spirituale (3,17).
Autore
Egli si presenta come «Giovanni» (1,1.2.4). Secondo antiche tradizioni,
è lo stesso autore del quarto vangelo, l'apostolo di Gesù. Un
effettivo legame con l'apostolo e con l'ambiente in cui è sorto il
vangelo sembra innegabile. Tuttavia, per vari motivi letterari e storici,
è difficile essere più precisi. Ad esempio, questo autore non
afferma mai di essere uno degli apostoli, non dice mai di aver conosciuto
direttamente Gesù... Di conseguenza, anche la data rimane un po' incerta;
d'altra parte, le varie somiglianze con il quarto vangelo e le lettere; il
chiaro accenno a certe persecuzioni e le testimonianze antiche richiamano la
fine del primo secolo d.C.
Schema
Ci sono molti modi diversi, legittimi e buoni, di mettere in evidenza
l'organizzazione del materiale di questo scritto. Qui usiamo uno schema
semplice, utile a distinguere almeno le grandi
linee.
- Introduzione: autore, saluti,
visione 1,1-20
- Lettere alle sette chiese
2,1-3,22
- In cielo: Dio, il libro, l'Agnello
4,1-5,14
- In terra: disastri, scontri, giudizio
6,1-16,21
- i sette sigilli
6,1-8,1
- le sette trombe
8,2-11,19
- il drago e l'Agnello
12,1-14,20
- le sette coppe
15,1-16,21
- La caduta di Babilonia-Roma
17,1-19,10
- La vittoria finale di Cristo
19,11-20,15
- Nuovi cieli, nuova terra, nuova
Gerusalemme 21,1-22,5
- Conclusione: questo libro
22,6-21
INTRODUZIONE
CAPITOLO
1
Beato chi fa tesoro dell'insegnamento di questo
libro
1 Questo libro contiene la rivelazione che
Gesù Cristo ha ricevuto da Dio, per far conoscere ai suoi servitori quel
che fra breve deve accadere. Gesù ha mandato il suo angelo al suo servo
Giovanni, per farglielo sapere.
2 Giovanni
è testimone di tutto quel che Dio ha detto e che Gesù Cristo ha
rivelato. Questo è ciò che egli ha veduto.
3 Le cose qui scritte accadranno tra poco: beato
dunque chi legge e chi ascolta questo messaggio profetico, e fa tesoro di quanto
qui è scritto.
SALUTO AI LETTORI
4 Alle sette chiese che sono in Asia
Minore. Io, Giovanni, vi auguro grazia e pace da parte di Dio - che è,
che era e che viene - e dei sette spiriti che stanno davanti al suo trono;
5 da parte di Gesù Cristo, il testimone
fedele, il primo risuscitato dai morti, il capo dei re della terra: Gesù
Cristo, che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il sacrificio della
sua vita.
6 Egli ci ha fatto regnare con lui
come sacerdoti al servizio di Dio suo Padre. A lui sia la gloria e la potenza
per sempre. Amen.
7 Attenzione! Viene tra le
nubi,
e tutti lo vedranno,
anche quelli che lo uccisero:
i popoli della terra saranno sconvolti.
Sì,
amen.
8 Io sono il Primo e l'Ultimo, dice Dio, il
Signore, che è, che era e che viene, il Dominatore
dell'universo.
L'AUTORE SI PRESENTA
9 Io sono Giovanni, vostro fratello in
Cristo e vostro compagno nella persecuzione, nella costanza, nell'attesa del
regno di Dio. Ero in esilio nell'isola di Patmos, perché avevo annunziato
la parola di Dio e la testimonianza portata da Gesù.
10 Un giorno era il giorno del Signore lo
Spirito si impadronì di me e udii, dietro di me, una voce forte come una
tromba,
11 che diceva: «Quel che vedi,
scrivilo in un libro e manda il libro alle sette chiese dell'Asia Minore: a
Efeso, a Smirne, a Pèrgamo, a Tiàtira, a Sardi, a
Filadèlfia e a
Laodicèa».
IL FIGLIO DELL'UOMO
12 Mi voltai per vedere chi stava
parlando con me, e vidi sette candelabri d'oro
13
e, in mezzo a loro, qualcuno simile a un uomo. Portava una tunica lunga fino ai
piedi e una fascia d'oro sul petto.
14 I suoi
capelli erano bianchi, come lana, come la neve. Aveva gli occhi ardenti, come il
fuoco.
15 I suoi piedi splendevano, come bronzo
nella fornace, e la sua voce risuonava, come il fragore dell'oceano.
16 Teneva sette stelle nella mano destra, e
dalla sua bocca usciva una spada affilata, a doppio taglio. Il suo viso era
luminoso, come sole fiammeggiante.
17 Quando lo
vidi, caddi ai suoi piedi, come morto. Ma egli pose la mano destra su di me e
disse: «Non spaventarti. Io sono il Primo e l'Ultimo.
18 Io sono il Vivente. Ero morto, ma ora vivo
per sempre. Ho la morte in mio potere, in mio potere è il mondo dei
morti.
19 Scrivi dunque le cose che vedi: prima
le cose presenti e poi quelle che presto accadranno.
20 Vedi sette stelle nella mia mano destra, e
sette candelabri d'oro: il loro significato nascosto è questo: le sette
stelle sono i messaggeri delle sette chiese, e i sette candelabri sono le sette
chiese.
IL MESSAGGIO DEL SIGNORE ALLE SETTE CHIESE DELL'ASIA
CAPITOLO 2
PER UNA CHIESA SENZA AMORE
(Efeso)
1
«Per la chiesa che è nella città di Efeso, scrivi questo:
Così dice il Signore, colui che tiene nella sua mano destra le sette
stelle, che cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro:
2 Io vi conosco bene so che vi siete impegnati
con tutte le vostre forze e che avete perseverato nella fede. So che non potete
sopportare i malvagi, che avete messo alla prova quelli che si dicono apostoli
ma non lo sono, e li avete smascherati.
3 Siete
rimasti saldi nella fede, e avete sofferto per causa mia, senza stancarvi.
4 Ma ho un rimprovero da farvi: non avete
più l'amore dei primi tempi.
5 Come siete
cambiati! Ricordate come eravate da principio, tornate a essere come prima! Se
no, io verrò e leverò dal suo posto il vostro candelabro.
6 «C'è questo, tuttavia, a vostro
favore: voi detestate come me ciò che fanno i
nicolaìti».
7 «Chi è in
grado di udire ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: Ai vincitori
darò da mangiare il frutto dell'albero della vita, che si trova nel
giardino di Dio.
PER UNA CHIESA PERSEGUITATA
(Smirne)
8
«Per la chiesa che è nella città di Smirne, scrivi questo:
Così dice il Signore, che è il Primo e l'Ultimo, che era morto ed
è tornato a vivere:
9 Io so che siete
perseguitati e ridotti in miseria, ma in realtà siete ricchi. So che
parlano contro di voi alcuni che pretendono di essere il popolo mio, ma non lo
sono, perché sono seguaci di Satana.
10
«Non abbiate paura delle sofferenze che vi aspettano. Sentite: il diavolo
getterà presto alcuni di voi in prigione per mettervi alla prova. Sarete
perseguitati per dieci giorni. Siate fedeli anche a costo di morire, e io vi
darò la corona della vittoria: la vita eterna.
11 «Chi è in grado di udire ascolti
ciò che lo Spirito dice alle chiese: La seconda morte non colpirà
i vincitori.
PER UNA CHIESA CHE HA TOLLERATO L'IDOLATRIA
(Pèrgamo)
12
«Per la chiesa che è nella città di Pèrgamo, scrivi
questo: Così dice il Signore, che ha una spada affilata, a due tagli:
13 Io so che abitate dove Satana ha il suo
trono. Ma voi mi siete rimasti fedeli, e non avete rinnegato la fede in me
neppure quando il mio fedele testimone Antipa è stato ucciso nella vostra
città, dove Satana ha la sua dimora.
14
Ho però un rimprovero da farvi: ci sono fra voi dei seguaci della
dottrina di Balaàm. Egli insegnò a Balak il modo di far cadere in
peccato gli antichi Israeliti, inducendoli a mangiare carne usata per i
sacrifici agli idoli e a tradire il loro Dio.
15
Ci sono anche, tra voi, alcuni che seguono tenacemente l'insegnamento dei
nicolaìti.
16 Cambiate vita, altrimenti
fra poco verrò a combattere contro queste persone con la mia parola che
taglia come una spada.
17 «Chi è in
grado di udire ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: Ai vincitori
io darò da mangiare la manna nascosta, e gli darò anche una
pietruzza bianca, dove sarà scritto un nome nuovo che nessuno conosce,
salvo chi lo riceve.
PER UNA CHIESA CHE HA CEDUTO AL COMPROMESSO
(Tiàtira)
18
«Per la chiesa che è nella città di Tiàtira, scrivi
questo: Così dice il Figlio di Dio che ha occhi ardenti, come il fuoco, e
piedi simili a bronzo splendente:
19 Io so tutto
di voi. So che vi amate, che servite gli uni agli altri, e che perseverate nella
fede. Anzi, tutto questo ora lo fate più di prima.
20 «Ma ho un rimprovero da farvi: voi
tollerate Gezabèle, quella donna che pretende di parlare in nome di Dio.
Con il suo insegnamento svia i miei fedeli, inducendoli a tradirmi e a mangiare
carne usata per i sacrifici agli idoli.
21 Le ho
dato tempo per cambiar vita, ma non vuole abbandonare la sua infedeltà:
22 perciò manderò a lei una grave
infermità e una grande sofferenza a quelli che vanno con lei, se non
mutano condotta.
23 Infine, farò morire i
suoi figli. Così tutte le chiese sapranno che io conosco i pensieri
segreti e le intenzioni nascoste degli uomini. Tratterò ciascuno di voi
secondo le sue opere.
24 «A tutti gli altri
di Tiàtira, cioè a voi che non avete accettato quell'insegnamento
e non conoscete ciò che essi chiamano "i profondi misteri di Satana", io
non impongo nessun obbligo particolare;
25 voi,
però, tenete saldo ciò che avete, fino al mio ritorno.
2628 Ai vincitori, quelli che fanno la mia
volontà fino alla fine, io darò autorità sopra le nazioni,
come io stesso l'ho ricevuta dal Padre mio. Essi le governeranno con un bastone
di ferro, le faranno a pezzi, come stoviglie di terracotta. E darò loro
anche la stella del mattino.
29 «Chi
è in grado di udire ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.
CAPITOLO 3
PER UNA CHIESA CHE DORME
(Sardi)
1
«Per la chiesa che è nella città di Sardi, scrivi questo:
Così dice il Signore, che tiene in mano i sette spiriti di Dio e le sette
stelle: Io vi conosco bene. Tutti vi credono una chiesa vivente, ma in
realtà siete morti.
2 Svegliatevi!
Rafforzate la fede dei pochi che sono ancora viventi, prima che muoiano del
tutto! Di quello che fate, non ho trovato nulla che il mio Dio possa considerare
ben fatto.
3 Ricordate come avete ricevuto la
parola e siete diventati credenti: ebbene, mettetela in pratica; cambiate vita!
Se continuate a dormire, verrò come un ladro, all'improvviso, e
piomberò su di voi senza che sappiate
quando».
4 «Tuttavia ci sono alcuni di
voi, a Sardi, che non si sono macchiati di infedeltà. Essi vivranno con
me, vestiti di tuniche bianche, perché ne sono degni.
5 «I vincitori saranno vestiti così,
con bianche tuniche: io non cancellerò i loro nomi dal libro della vita.
Anzi, li riconoscerò come miei seguaci davanti a Dio, mio Padre, e
davanti ai suoi angeli.
6 «Chi è in
grado di udire ascolti ciò che lo Spirito dice alle
chiese.
PER UNA CHIESA PICCOLA MA FEDELE
(Filadèlfia)
7
«Per la chiesa che è nella città di Filadèlfia, scrivi
questo: Così dice il Signore, che è santo e verace, che ha in mano
la chiave del regno di Davide; quando egli apre, nessuno può chiudere, e
quando egli chiude, nessuno può aprire.
8
Io so tutto di voi. So che non avete molta forza, eppure avete messo in pratica
la mia parola e non mi avete tradito. Adesso ho aperto davanti a voi una porta
che nessuno può chiudere,
9 e
manderò da voi alcuni di quelli che sono seguaci di Satana, alcuni di
quei mentitori che dicono di essere il popolo mio, ma non lo sono: li
farò inginocchiare davanti a voi, per onorarvi. Dovranno riconoscere che
voi siete il popolo che io amo.
10 «Voi
avete messo in pratica la mia esortazione e rimanete saldi nella fede:
perciò io vi proteggerò quando tutti gli abitanti della terra, fra
poco, saranno messi alla prova.
11 Io sto per
venire: tenete saldo ciò che avete ricevuto, perché nessuno vi
tolga la corona della vittoria.
12 I vincitori
saranno colonne nel tempio del mio Dio e non ne usciranno più. Io
scriverò su di loro il nome del mio Dio e il nome della città del
mio Dio, della nuova Gerusalemme che viene dal cielo, da parte del mio Dio.
Scriverò su di loro anche il mio nome nuovo.
13 «Chi è in grado di udire ascolti
ciò che lo Spirito dice alle chiese.
PER UNA CHIESA CHE SI VANTA
(Laodicèa)
14
«Per la chiesa che è nella città di Laodicèa, scrivi
questo: Così dice il Signore, l'Amen, il vero e fedele Testimone, il Capo
delle creature di Dio:
15 Io so tutto di voi. So
che non siete né freddi né ardenti. Magari foste freddi o ardenti!
16 Invece, non siete né freddi né
ardenti, e mi disgustate fino alla nausea.
17
«Voi dite: "Siamo ricchi, abbiamo fatto fortuna, non abbiamo bisogno di
nulla" e non vi accorgete di essere dei falliti, degli infelici, poveri, ciechi
e nudi.
18 Io vi do un consiglio: comprate da me
oro purificato col fuoco, per diventare ricchi per davvero: abiti bianchi per
vestirvi e coprire la vostra nudità vergognosa; collirio per curarvi gli
occhi e vederci.
19 Io tratto severamente quelli
che amo; cambiate vita, dunque, e impegnatevi con tutte le forze.
20 «Ascoltate, io sto alla porta e busso.
Se uno mi sente e mi apre, io entrerò e ceneremo insieme, io con lui e
lui con me.
21 «I vincitori li farò
sedere insieme a me, sul mio trono, così come io mi sono seduto da
vincitore insieme al Padre mio, sul suo trono.
22 «Chi è in grado di udire ascolti
ciò che lo Spirito dice alle chiese».
LE VISIONI PROFETICHE. IL LIBRO DELL'AVVENIRE AFFIDATO ALL'AGNELLO
CAPITOLO 4
L'ADORAZIONE DI DIO NEL CIELO
1 Dopo questi messaggi ebbi
una visione: c'era una porta aperta nel cielo, e la voce che avevo udita prima,
forte come uno squillo di tromba, mi disse: «Sali quassù, e ti
mostrerò ciò che deve ancora
accadere».
2 Sull'istante, lo Spirito Santo
si impadronì di me. C'era un trono nel cielo, e sul trono sedeva
uno
3 dall'aspetto splendente, come pietre
preziose, diaspro e cornalina. Il trono era circondato da un arcobaleno
luminoso, come lo smeraldo.
4 Intorno al trono
c'erano altri ventiquattro troni, e su di essi sedevano ventiquattro anziani
vestiti di tuniche bianche, con corone d'oro sul capo.
5 Dal trono venivano lampi e colpi di tuono.
Sette fiaccole accese, simbolo dei sette spiriti di Dio, ardevano davanti al
trono
6 e, di fronte, si stendeva un mare che
sembrava di vetro, limpido come cristallo. Al centro, ai quattro lati del trono,
stavano quattro esseri viventi, pieni d'occhi, davanti e dietro.
7 Il primo essere vivente somigliava a un leone,
il secondo a un torello, il terzo aveva viso d'uomo, il quarto somigliava a
un'aquila in volo.
8 Ognuno dei quattro esseri
viventi aveva sei ali, ed era pieno di occhi su tutto il corpo e anche sotto le
ali. Continuamente, giorno e notte,
ripetevano:
«Santo, santo, santo è il
Signore,
il Dio dominatore universale,
che era, che è e che
viene».
9 Ogni volta che gli esseri viventi
cantavano un inno di lode, di gloria e di ringraziamento a colui che siede sul
trono, che è il Dio vivente per sempre,
10 i ventiquattro anziani si inginocchiavano
davanti a lui, e adoravano il Dio che vive per sempre. Essi gettavano le loro
corone ai piedi del trono e cantavano:
11
«Dio nostro e Signore nostro,
tu hai creato
tutte le cose,
e queste esistono perché
tu l'hai voluto.
Perciò sei degno di
ricevere la gloria,
l'onore e la
potenza».
CAPITOLO
5
IL LIBRO CHE NESSUNO PUO' APRIRE
1 Nella mano destra di colui che sedeva sul
trono vidi un libro a forma di rotolo, scritto di dentro e di fuori, chiuso da
sette sigilli.
2 Vidi anche un angelo vigoroso
che gridava con voce tonante: «Chi è degno di togliere i sigilli e
di aprire il libro?».
3 Ma non c'era
nessuno, né in cielo né in terra né sotto la terra, che
fosse capace di aprire il libro e di leggervi dentro.
4 Io piangevo dirottamente, perché non si
trovava nessuno degno di aprire e di leggere il
libro.
L'AGNELLO PUO' APRIRE IL LIBRO
5 Ma uno degli anziani mi disse: «Non
piangere. Colui che si chiama "Leone della tribù di Giuda" e "Germoglio
di Davide" ha vinto la sua battaglia e può aprire il libro e i suoi sette
sigilli».
6 Allora, fra il cerchio degli
anziani e il trono con i quattro esseri viventi, vidi un Agnello che sembrava
sgozzato, ma stava ritto in piedi. Egli aveva sette corna, e sette occhi che
rappresentano i sette spiriti di Dio che sono stati mandati nel mondo.
7 L'Agnello si fece avanti e, da Dio, che stava
seduto sul trono, ricevette il libro.
8 Allora i
quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si inginocchiarono davanti
all'Agnello. Ognuno di loro teneva in mano un'arpa e una coppa d'oro piena
d'incenso che rappresenta le preghiere di quelli che appartengono al
Signore
9 e insieme cantavano un canto
nuovo:
«Tu sei degno di prendere il libro e
di aprire
i suoi
sigilli,
perché sei stato ucciso e con la
tua morte hai
procurato a
Dio
un popolo tratto da ogni tribù e
razza,
nazione e
lingua
10 e li hai fatti regnare con te,
sacerdoti al servizio di Dio.
Essi governeranno la
terra».
11 Mentre guardavo, udii la voce di
numerosi angeli che stavano intorno al trono, agli esseri viventi e agli
anziani. Si contavano a migliaia, a milioni,
12
e formavano un coro possente che
diceva:
«L'Agnello che è stato ucciso
è degno di ricevere la potenza,
la ricchezza, la sapienza e la forza,
l'onore, la gloria e la
lode».
13 Tutte le creature, nel cielo e
sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutto ciò che vive
nell'universo, sentii che dicevano:
«A Dio
che siede sul trono, e all'Agnello,
la lode,
l'onore, la gloria e la potenza
per
sempre».
14 I quattro esseri viventi
rispondevano:
«Amen», e gli anziani
s'inginocchiarono in adorazione.
L'APERTURA DEI SETTE SIGILLI
CAPITOLO 6
IL PRIMO SIGILLO
1 Poi vidi l'Agnello aprire il
primo dei sette sigilli, e udii uno dei quattro esseri viventi che diceva con
voce forte, come il tuono: «Vieni!».
2
Guardai e vidi un cavallo bianco. Il suo cavaliere teneva in mano un arco. Dio
gli fece dare una corona, simbolo di trionfo, ed egli passò da una
vittoria all'altra, sempre vincitore.
IL SECONDO SIGILLO
3 Quando l'Agnello aprì
il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente esclamare:
«Vieni!»;
4 e si fece avanti un altro
cavallo, rosso fiammante; al suo cavaliere Dio diede una grande spada e il
potere di far sparire la pace dalla terra, lasciando che gli uomini si
scannassero a vicenda.
IL TERZO SIGILLO
5 Quando l'Agnello aprì
il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente esclamare: «Vieni!».
Guardai e vidi un cavallo nero. Il suo cavaliere teneva in mano una bilancia;
6 e sentii una voce che sembrava venire dai
quattro esseri viventi: «Per un chilo di grano, la paga di una giornata.
Per tre chili d'orzo, la paga di una giornata. Ma non far mancare l'olio d'oliva
e il vino».
IL QUARTO SIGILLO
7 Quando l'Agnello aprì
il quarto sigillo, udii il quarto essere vivente esclamare: «Vieni!».
8 Guardai e vidi un cavallo color cadavere. Il
suo cavaliere si chiamava "Morte", ed era accompagnato da un esercito di morti.
Dio gli concesse il potere su un quarto della terra e il diritto di far morire i
suoi abitanti con le armi, con le carestie, con le epidemie e con le bestie
feroci.
La morte (visione di S. Giovanni)
IL QUINTO SIGILLO
9 Quando l'Agnello aprì
il quinto sigillo, vidi sotto l'altare coloro che erano stati trucidati per la
loro fedeltà alla parola di Dio e per la loro testimonianza.
10 Essi gridarono con voce possente: «Fino
a quando, Signore santo e verace, aspetterai a punire gli abitanti della terra e
a vendicare la nostra morte?».
11 Allora
Dio fece dare a ognuno di loro una tunica bianca e disse: «Aspettate ancora
un poco, finché non sia completo il numero dei vostri fratelli e dei
vostri compagni che saranno uccisi come voi».
IL SESTO SIGILLO
12 Poi vidi l'Agnello aprire
il sesto sigillo. Ci fu allora un forte terremoto. Il sole diventò scuro,
come panno da lutto, e la luna diventò color sangue.
13 Le stelle del cielo caddero sulla terra, come
i fichi acerbi cadono dall'albero quando è colpito da vento impetuoso.
14 La volta celeste si squarciò e si
arrotolò, come un foglio di pergamena; tutte le montagne e le isole
furono strappate via dal loro posto.
15 I re di
tutta la terra, i governanti, i comandanti di eserciti, le persone più
ricche e potenti andarono a rifugiarsi nelle caverne e fra le rocce dei monti
insieme a tutti gli altri, schiavi e liberi;
16
e dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso e nascondeteci, che non
ci veda Dio che siede sul trono e non ci colpisca il castigo dell'Agnello,
17 perché questo è ormai il grande
giorno della resa dei conti! Chi potrà mai
sopravvivere?».
CAPITOLO
7
I SERVI DI DIO SEGNATI IN FRONTE
1 Poi vidi quattro angeli.
Essi stavano in piedi ai quattro angoli della terra e trattenevano i quattro
venti, perché non ci fosse un soffio d'aria né sulla terra,
né sul mare, né sugli alberi.
2
Dall'oriente apparve un altro angelo. Aveva in mano il sigillo del Dio vivente.
Egli gridò con voce possente ai quattro angeli ai quali Dio aveva dato il
potere di devastare la terra e il mare:
3
«Non devastate né la terra né il mare né gli alberi,
finché non abbiamo segnato in fronte i servi del nostro
Dio».
4 Poi udii quanti erano i segnati:
erano centoquarantaquattromila, presi da ognuna delle tribù
d'Israele:
5 dodicimila dalla tribù di
Giuda,
dodicimila dalla tribù di Ruben,
dodicimila dalla tribù di
Gad,
6 dodicimila dalla tribù di
Aser,
dodicimila dalla tribù di
Nèftali,
dodicimila dalla tribù di
Manàsse,
7 dodicimila dalla tribù
di Simeone,
dodicimila dalla tribù di
Levi,
dodicimila dalla tribù di Issacar,
8 dodicimila dalla tribù di
Zàbulon,
dodicimila dalla tribù di
Giuseppe,
dodicimila dalla tribù di
Beniamino.
9 Dopo vidi ancora una grande folla
di persone di ogni nazione, popolo, tribù e lingua, che nessuno riusciva
a contare. Stavano di fronte al trono e all'Agnello, vestite di tuniche bianche,
e tenendo rami di palma in mano
10 gridavano a
gran voce:
«La salvezza appartiene al nostro
Dio,
a lui che siede sul trono,
e
all'Agnello».
11 Tutti gli angeli che
stavano in piedi attorno al trono, agli anziani e ai quattro esseri viventi, si
inginocchiarono di fronte al trono, con la faccia a terra, e adorarono Dio,
12
dicendo:
«Amen!
Al nostro Dio la lode,
la gloria e la sapienza,
la riconoscenza e l'onore,
il potere e la forza,
per
sempre!
Amen».
13
Uno degli anziani mi domandò:
- Chi sono
queste persone vestite di bianco, e di dove
vengono?
14 Io
risposi:
- Tu lo sai meglio di me, Signore.
E lui:
- Sono
quelli che vengono dalla grande persecuzione. Hanno lavato le loro tuniche,
purificandole con il sangue dell'Agnello.
15 Per
questo stanno di fronte al trono di Dio, e gli prestano servizio giorno e notte
nel suo santuario, e Dio che siede sul trono sarà sempre vicino a loro.
16 Non avranno più né fame
né sete né soffriranno il sole e l'arsura.
17 L'Agnello che è in mezzo al trono
avrà cura di loro, come un pastore ha cura delle sue pecore; e li
guiderà alle sorgenti dell'acqua che dà vita, e Dio
asciugherà ogni lacrima dei loro
occhi.
CAPITOLO 8
IL SETTIMO SIGILLO
1 Quando l'Agnello aprì
il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa
mezz'ora.
LE SETTE TROMBE
2 Poi vidi i sette angeli che
stanno davanti a Dio: essi ricevettero sette trombe.
3 Un altro angelo, con un incensiere d'oro, si
avvicinò all'altare e ricevette una grande quantità d'incenso da
offrire, insieme con le preghiere di tutto il popolo di Dio, sull'altare d'oro
posto davanti al trono;
4 e dalle mani
dell'angelo il fumo dell'incenso salì alla presenza di Dio, con le
preghiere del suo popolo.
5 Allora l'angelo
prese l'incensiere, lo riempì di brace ardente tolta dall'altare e lo
scagliò sulla terra. Immediatamente ci fu un terremoto accompagnato da
lampi e tuoni.
LE PRIME QUATTRO TROMBE
6 Allora i sette angeli si
prepararono a suonare le sette trombe.
7 Il
primo angelo suonò la tromba e una grande tempesta di grandine e di
fuoco, mescolati con sangue, si riversò sulla terra. Un terzo della terra
fu bruciato, un terzo degli alberi andò in fiamme, e tutta l'erba verde
fu arsa.
8 Il secondo angelo suonò la
tromba, e una massa ardente simile a una montagna infuocata fu precipitata nel
mare. Un terzo del mare diventò sangue,
9
e un terzo delle creature viventi che sono nel mare perirono, un terzo delle
navi andò distrutto.
10 Il terzo angelo
suonò la tromba, e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una
torcia, che piombò su un terzo dei fiumi e delle sorgenti.
11 Il nome della stella è
«Assenzio». Un terzo delle acque diventò amaro come l'assenzio,
e molti di quelli che ne bevvero morirono, perché erano avvelenate.
12 Quando il quarto angelo suonò la
tromba, furono colpiti un terzo del sole, della luna e delle stelle: la loro
luce diminuì di un terzo, e un terzo del giorno e della notte rimase
privo di luce.
13 Io guardai ancora e udii
un'aquila, che volava alta nel cielo, gridare a gran voce: «Sventura,
sventura, sventura a voi, abitanti della terra, ora che gli altri tre angeli
stanno per suonare le tre ultime
trombe».
CAPITOLO
9
LA QUINTA TROMBA
1 Il quinto angelo
suonò la tromba, e vidi una stella che era caduta dal cielo sulla terra.
A questa stella fu data la chiave del mondo sotterraneo.
2 La stella aprì il pozzo che conduce al
mondo sotterraneo, e dall'apertura, come da una grande fornace, salì un
fumo che oscurò il sole e l'aria.
3 Dal
fumo uscirono nuvole di locuste che si riversarono sulla terra. Erano dotate di
un potere simile a quello degli scorpioni,
4 ma
con l'ordine di non danneggiare né l'erba, né le piante, né
gli alberi, ma solo le persone che non hanno il segno di Dio sulla fronte.
5 Dio non concesse alle locuste il potere di
uccidere quelle persone, ma solo di farle soffrire per cinque mesi, come soffre
chi è stato punto da uno scorpione.
6
Durante quel periodo gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno;
vorranno morire, ma la morte fuggirà da loro.
7 Le locuste, a vederle, sembravano cavalli
bardati per la guerra. Sulla loro testa c'erano come corone d'oro, e la loro
faccia era come viso d'uomo.
8 Avevano capelli
lunghi come le donne, e denti simili a quelli dei leoni.
9 Avevano il torace somigliante a una corazza di
ferro, e il fruscio delle loro ali era come il rombo di carri di guerra che
vanno all'assalto trascinati da molti cavalli.
10 Le loro code, con il pungiglione, erano come
code di scorpione: con quelle riuscivano a tormentare gli uomini per cinque
mesi.
11 A capo delle locuste c'era un re,
l'angelo del mondo sotterraneo. Il suo nome in ebraico è "Abaddon", che
per noi vuoi dire: sterminatore.
12 Questa
è la prima sventura. Ma ecco che stanno per arrivarne altre
due.
LA SESTA TROMBA
13 Il sesto angelo
suonò la tromba, e allora intesi una voce dai quattro angoli dell'altare
d'oro posto di fronte a Dio.
14 La voce disse al
sesto angelo che teneva la tromba: «Libera i quattro angeli incatenati
presso il grande fiume Eufrate!».
15 I
quattro angeli, preparati proprio per quell'ora, quel giorno, quel mese,
quell'anno, furono liberati per uccidere un terzo degli uomini.
16 Udii quanti erano i loro soldati a cavallo:
erano duecento milioni.
17 In quella visione,
cavalli e cavalieri mi apparvero rivestiti di corazze: alcune, rosse come il
fuoco, altre azzurre come lo zaffiro, e altre gialle come lo zolfo. I cavalli
avevano teste che parevano di leoni, e fuoco, fumo e zolfo uscivano dalla loro
bocca.
18 Un terzo degli uomini fu ucciso da
questi tre flagelli, dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che uscivano dalla bocca
dei cavalli.
19 Il potere dei cavalli sta nella
bocca, e anche nella coda: infatti le loro code sono come serpenti che feriscono
gli uomini con la testa.
20 Eppure gli altri
uomini, quelli che non erano stati uccisi da questi flagelli, non abbandonarono
gli idoli fatto con le loro mani, e non smisero d'inginocchiarsi davanti ai
demòni e agli idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno,
che non sono in grado di vedere, di udire e di camminare.
21 Non rinunziarono neppure ai loro delitti,
alla magia, alla prostituzione e ai
furti.
CAPITOLO 10
IL PICCOLO LIBRO
1 Vidi ancora un altro angelo
vigoroso scendere dal cielo. Era avvolto in una nuvola e sul capo aveva un
arcobaleno, come aureola; il suo viso era simile al sole, e le sue gambe
somigliavano a colonne di fuoco.
2 In mano
teneva un libretto aperto. Poggiò il piede destro sul mare e il piede
sinistro sulla terra.
3 Poi gridò, con
voce forte come il ruggito di un leone. Al suo grido rispose il rombo dei sette
tuoni.
4 Quando i sette tuoni ebbero parlato, io
stavo per mettermi a scrivere, ma udii una voce dal cielo: «No, non
scrivere ciò che i sette tuoni hanno detto, perché deve rimanere
segreto».
5 E l'angelo, che avevo visto in
piedi sulla terra e sul mare, alzò la destra verso il cielo,
6 e giurò nel nome di Dio che vive per
sempre, il quale ha creato il cielo, la terra, il mare e i loro abitanti. Disse:
«Non passerà molto tempo ancora,
7 e
quando il settimo angelo suonerà la tromba, Dio realizzerà il suo
piano segreto, come aveva promesso ai profeti che insegnavano nel suo
nome».
8 La voce che avevo udita dal cielo
mi rivolse di nuovo la parola: «Vai dall'angelo, che sta ritto in piedi
sulla terra e sul mare, e prendi il libretto che sta aperto nella sua
mano».
9 Io mi avvicinai all'angelo e gli
dissi:
- Dammi il
libretto.
Egli mi
rispose:
- Prendilo e mangialo. Sarà amaro
per il tuo stomaco, anche se in bocca ti sarà dolce, come il
miele.
10 Io presi il libretto dalla mano
dell'angelo e lo divorai: nella mia bocca fu dolce, come il miele, ma quando lo
inghiottii fu amaro per il mio stomaco.
11
Allora mi dissero: «Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni,
lingue e regni».
CAPITOLO
11
I DUE TESTIMONI
1 Poi mi fu data una canna adatta a misurare,
con questo ordine: «Alzati, misura il santuario di Dio e l'altare, e conta
le persone che adorano nel santuario;
2 il
cortile esterno del santuario, però, non misurarlo, perché
è stato lasciato per i nemici di Dio. Per quarantadue mesi essi
calpesteranno Gerusalemme, la città santa,
3 ma ai miei due testimoni darò la
possibilità di annunziare la mia parola per milleduecentosessanta giorni,
vestiti a lutto con ruvido panno».
4 I due
testimoni sono i due ulivi e i due candelabri che stanno di fronte al Signore
della terra.
5 Se qualcuno tenterà di
fargli del male, dalla loro bocca uscirà un fuoco, e distruggerà i
loro nemici. Così morirà chiunque cerchi di fargli del male.
6 Essi hanno il potere di chiudere il cielo e di
impedire che piova, per tutto il tempo che annunziano la parola di Dio. Possono
anche cambiare l'acqua in sangue e colpire la terra con ogni sorta di flagelli,
tutte le volte che vorranno.
7 Quando poi
avranno finito di annunziare la mia parola, il mostro che sale dal mondo
sotterraneo li assalirà, li sconfiggerà e li ucciderà.
8 I loro cadaveri rimarranno esposti nelle
piazze della grande città, là dove il loro Signore fu crocifisso,
chiamata simbolicamente "Sòdoma" ed
"Egitto".
9 Per tre giorni e mezzo, gente di ogni
popolo e razza, lingua e nazione, starà a guardare i loro cadaveri e non
li lascerà seppellire;
10 e gli abitanti
della terra faranno festa scambiandosi regali e rallegrandosi della morte dei
due testimoni, perché erano stati un tormento per tutti gli abitanti
della terra.
11 Ma dopo i tre giorni e mezzo, un
soffio di vita verrà da Dio ed entrerà in loro: si alzeranno in
piedi, e tutti quelli che li osserveranno resteranno atterriti.
12 Poi udranno una voce forte che viene dal
cielo e dice: «Venite quassù». Allora saliranno verso il cielo
con la nuvola, mentre i loro nemici staranno a guardare.
13 Nello stesso istante avviene un gran
terremoto. Un decimo della città crolla: settemila persone sono uccise
dal terremoto, e gli altri rimangono atterriti e lodano il Dio del cielo.
14 E questa è la seconda sventura. Ma
ecco che sta venendo la terza.
LA SETTIMA TROMBA
15 Il settimo angelo
suonò la tromba, e si fecero udire nel cielo voci forti che
gridavano:
«Ora comincia nel
mondo
il regno di Dio nostro
Signore
e del suo
Cristo.
Un regno per i secoli
eterni».
16 I ventiquattro anziani, seduti
sui loro troni davanti a Dio, si inginocchiarono con la faccia a terra e
adorarono Dio,
17
dicendo:
«O Signore, Dio dominatore
dell'universo,
che sei e che
eri,
noi ti
ringraziamo
perché hai preso in
mano
il potere che ti appartiene
e hai cominciato a
regnare.
18 I popoli si sono sollevati contro di
te,
ma è giunta l'ora della resa dei
conti,
è venuto il momento di giudicare i
morti,
di ricompensare i profeti tuoi servi,
e quanti sono tuoi e rispettano il tuo nome,
piccoli e grandi;
il momento di distruggere tutti quelli che
corrompono la terra».
19 Il tempio di Dio che è nel cielo si
aprì, e apparve l'arca dell'alleanza. E ci furono lampi e scoppi di
tuono, un terremoto e una tempesta di grandine.
LA GRANDE TRIBOLAZIONE
CAPITOLO
12
1 Un segno grandioso apparve nel cielo: una
donna che sembrava vestita di sole, con una corona di dodici stelle in capo, e
la luna sotto i suoi piedi.
2 Stava per dare
alla luce un bambino e gridava per le doglie e il travaglio del parto.
3 Un altro segno apparve nel cielo: un drago
enorme, rosso fuoco, con sette teste e dieci corna. Su ogni testa aveva un
diadema,
4 e la sua coda trascinava un terzo
delle stelle del cielo e le scagliava sulla terra. Il drago si pose di fronte
alla donna che stava per partorire: voleva divorare il bambino appena fosse
nato.
5 La donna dette alla luce un maschio:
egli dovrà governare tutte le nazioni con un bastone di ferro. Quel
figlio fu rapito e portato verso Dio e verso il suo trono.
6 La donna invece fuggì nel deserto, in
un posto preparato da Dio. Là doveva trovare ospitalità per
milleduecentosessanta giorni.
7 Poi
scoppiò una guerra nel cielo: da una parte Michele e i suoi angeli,
dall'altra il drago e i suoi angeli.
8 Ma questi
furono sconfitti, e non ci fu più posto per loro nel cielo,
9 e il drago fu scaraventato fuori. Il grande
drago, cioè il serpente antico, che si chiama Diavolo e Satana, ed
è il seduttore del mondo, fu gettato sulla terra, e anche i suoi angeli
furono gettati giù.
10 Udii allora una
voce forte che gridava nel cielo:
«Ora
è il tempo della salvezza,
ora il regno
del nostro Dio viene con forza,
e il suo Cristo
prende il potere,
perché è stato
sconfitto l'accusatore dei
nostri
fratelli,
colui che li incolpava giorno e notte
dinanzi
a Dio.
11
Essi lo hanno vinto
con il sacrificio
dell'Agnello
e con la parola che hanno
annunziato.
Non hanno risparmiato la loro
vita
neppure di fronte alla
morte.
12 Esultate, dunque, o cieli, e voi che
li
abitate!
Povera
terra, invece, e povero mare!
Il diavolo
è piombato fra voi pieno
di
furore,
perché
sa che non gli resta più
molto
tempo».
13
Quando il drago si rese conto di essere stato gettato sulla terra,
cominciò a perseguitare la donna che aveva dato alla luce il bambino.
14 Ma la donna ricevette due grandi ali
d'aquila, per allontanarsi dal serpente, e volò al suo rifugio nel
deserto. Là rimase in pace per tre anni e mezzo.
15 Il serpente vomitò dalla sua bocca una
fiumana d'acqua, dietro alla donna, per farla portar via dalla corrente.
16 Ma la terra venne in suo aiuto: aprì
la bocca e inghiottì il fiume che il drago aveva vomitato.
17 Infuriato con la donna, il drago andò
a far guerra contro gli altri figli di lei: quelli che mettono in pratica i
comandamenti di Dio, e rimangono fedeli a ciò che Gesù ha
annunziato.
18 Il drago si fermò sulla
riva del mare.
CAPITOLO
13
IL MOSTRO CHE SALE DAL MARE
1 Vidi allora un mostro che saliva dal mare.
Aveva sette teste e dieci corna. Su ogni corno portava un diadema, e su ogni
testa era scritto un nome che era una bestemmia.
2 Il mostro era simile a una pantera. Aveva
zampe come quelle di un orso, e una bocca come la bocca di un leone. Il drago
gli affidò il suo potere, il suo trono e una grande autorità.
3 Una delle teste del mostro sembrava
mortalmente colpita, ma la ferita mortale fu guarita. Allora tutta la terra fu
presa da meraviglia e ubbidì al mostro.
4
Tutti adorarono il drago, perché aveva dato l'autorità al mostro,
e si inginocchiarono davanti al mostro, dicendo: «Chi è simile al
mostro e chi potrà mai combattere contro di lui?».
5 Al mostro fu concesso di dire parole arroganti
e di insultare Dio, ed ebbe il potere di far questo per quarantadue mesi.
6 Il mostro cominciò a parlare e a
offendere Dio, a maledire il suo nome, a insultare il tempio e tutti quelli che
sono nel cielo;
7 e gli fu permesso di far
guerra contro quelli che appartengono al Signore e di vincerli; gli fu dato
potere sopra ogni razza, popolo, lingua o nazione.
8 Davanti a lui si inginocchieranno gli abitanti
della terra, che non hanno il loro nome scritto fin dalla creazione del mondo
nel libro della vita, che appartiene all'Agnello che è stato
sgozzato.
9 Chi è in grado di udire
ascolti:
10 Chi deve andare in
prigionia
andrà certamente in prigionia;
chi deve essere ucciso di spada
sarà certamente ucciso di
spada.
Qui si vedrà la fermezza e la fede
di quanti appartengono al Signore.
LA BESTIA CHE SALE DALLA TERRA
11 Dopo il mostro
vidi un'altra bestia che saliva su dalla terra. Aveva due corna come quelle d'un
agnello, e una voce come quella d'un drago.
12
Essa esercita tutto il potere del mostro in sua presenza, e costringe la terra e
i suoi abitanti ad adorare, come un dio, il mostro guarito dalla sua ferita
mortale.
13 La bestia fa grandi miracoli: fa
persino scendere fuoco dal cielo sulla terra, davanti agli occhi della gente.
14 Con i miracoli che ha il potere di fare alla
presenza del mostro, inganna gli abitanti della terra, ordinando loro di fare
una statua al mostro, che vive nonostante la ferita di spada.
15 La bestia ebbe il potere di dare la vita alla
statua del mostro, perché potesse parlare e far uccidere tutti coloro che
non lo adoravano.
16 La bestia fece mettere un
marchio sulla mano destra e sulla fronte di tutti, piccoli e grandi, ricchi e
poveri, liberi e schiavi.
17 Nessuno poteva
comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome del mostro o
il numero che corrisponde al suo nome.
18 Qui ci
vuole saggezza. Chi è intelligente calcoli il significato del numero del
mostro, un numero che corrisponde a un uomo. Il numero è
seicentosessantasei.
CAPITOLO
14
IL CANTO DEI 144.000
1 Poi vidi l'Agnello in piedi sul monte Sion, e
con lui centoquarantaquattro mila persone, che portavano scritto in fronte il
nome dell'Agnello e il nome del Padre suo.
2 E
udii dal cielo un suono forte, come il fragore dell'oceano e come il rombo del
tuono. Era simile al suono di molti strumenti suonati dagli arpisti.
3 Era un canto nuovo cantato di fronte al trono
e di fronte ai quattro esseri viventi e agli anziani. Nessuno poteva intendere
quel canto, se non i centoquarantaquattromila riscattati di mezzo agli uomini.
4 Questi sono puri come vergini, non hanno
tradito il loro Dio. Essi seguono l'Agnello dovunque vada. Sono stati riscattati
fra gli uomini, per essere primizia offerta a Dio e all'Agnello,
5 e nel loro parlare non c'è mai stata
menzogna: sono senza macchia.
I TRE ANGELI ANNUNZIANO IL GIORNO DEL GIUDIZIO
6 Poi vidi volare alto nel
cielo un altro angelo che portava la lieta notizia, valida per ogni tempo, da
annunziare a ogni nazione e razza e lingua e popolo.
7 Diceva a gran voce: «Date a Dio il
rispetto e l'ubbidienza, lodatelo, perché è venuto il momento in
cui egli giudicherà il mondo. Inginocchiatevi davanti a colui che ha
fatto il cielo, la terra, il mare e le
sorgenti».
8 Un altro angelo comparve dopo
il primo, e disse: «È caduta, è caduta la grande Babilonia,
quella che aveva fatto bere a tutti i popoli il vino inebriante della sua
prostituzione».
9 Un terzo angelo comparve
dopo gli altri due, dicendo a gran voce: «Chiunque adora il mostro e la sua
statua, e riceve il suo marchio sulla fronte o sulla mano,
10 berrà il vino dell'ira di Dio, versato
puro nel calice del suo terribile giudizio, e sarà torturato alla
presenza dell'Agnello e degli angeli santi con fuoco e zolfo.
11 Il fumo del loro tormento non finisce mai.
Chi adora il mostro e la sua statua e chiunque riceve il marchio del suo nome
non ha riposo né giorno né
notte».
12 Qui deve mostrarsi la costanza di
quelli che appartengono al Signore, mettono in pratica i comandamenti di Dio e
rimangono fedeli a Gesù.
13 Poi udii una
voce che diceva dal cielo: «Scrivi: Beati i morti che d'ora innanzi muoiono
uniti al Signore. Sì, beati, dice lo Spirito, perché troveranno
riposo dalle loro fatiche, e il bene che hanno fatto li
accompagna».
14 Poi guardai e vidi una
nuvola bianca. Sulla nuvola era seduto uno simile al Figlio dell'uomo. Sul capo
aveva una corona d'oro, e in mano una falce affilata.
15 Un altro angelo uscì dal tempio, e con
voce potente gridò a colui che sedeva sulla nuvola: «Prendi la tua
falce affilata e comincia a mietere! L'ora è giunta, la terra è
pronta per la mietitura».
16 Allora colui
che sedeva sulla nuvola passò la falce sopra la terra, e la terra fu
mietuta.
17 Poi un altro angelo uscì dal
tempio che è nel cielo; anche lui aveva una falce affilata.
18 Un altro angelo, che ha potere sul fuoco,
lasciò l'altare, e con voce tonante disse all'angelo dalla falce
affilata: «Prendi la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna
della terra: le sue uve sono mature».
19
L'angelo passò la falce sopra la terra, vendemmiò la vigna della
terra e gettò i grappoli nel grande tino della pigiatura, che rappresenta
il terribile castigo di Dio.
20 La pigiatura
avvenne fuori della città, e il sangue sgorgato dal tino fu tanto, che
arrivò all'altezza della bocca dei cavalli fino a quasi trecento
chilometri di distanza.
LE SETTE COPPE
CAPITOLO 15
1 La visione continuò con un altro
segno grande e meraviglioso nel cielo: sette angeli con sette flagelli. Erano
gli ultimi flagelli, perché con essi si completa il terribile castigo di
Dio.
2 Poi vidi come un mare di cristallo,
mescolato con fuoco. Tutti quelli che avevano vinto la battaglia contro il
mostro, la sua statua e il numero che corrisponde al suo nome, stavano in piedi
sul mare di cristallo. Suonando le arpe ricevute da Dio,
3 cantavano il cantico di Mosè, servo di
Dio, e il cantico dell'Agnello:
«O Signore,
Dio sovrano dell'universo,
le tue opere sono
grandi e meravigliose;
o Re delle
nazioni,
i tuoi interventi sono giusti e
veri.
4 Chi non ti mostrerà rispetto e
ubbidienza, o
Signore?
chi
rifiuterà di lodare il tuo nome?
Tu solo
sei santo.
Tutte le nazioni verranno
e tutti i popoli ti
adoreranno,
perché le tue opere giuste
sono davanti agli
occhi di
tutti».
GLI ANGELI CON GLI ULTIMI SETTE FLAGELLI
5 Dopo queste cose vidi
aprirsi nel cielo il santuario dove Dio è presente.
6 Dal santuario uscirono i sette angeli con gli
ultimi sette flagelli. Avevano vesti di lino candido, splendente, e avevano una
cintura d'oro intorno al petto.
7 Uno dei
quattro esseri viventi consegnò ai sette angeli sette coppe d'oro, colme
del terribile castigo di Dio che vive per sempre.
8 Il santuario si riempì di fumo, segno
della gloria e della potenza di Dio. Nessuno poteva entrare nel santuario, prima
che fossero finiti i sette flagelli portati dai sette
angeli.
CAPITOLO
16
1 Quindi udii una voce potente venire dal
santuario, e dire ai sette angeli: «Andate a versare sulla terra le sette
coppe del terribile castigo di Dio».
2 Il
primo angelo andò a versare la sua coppa sulla terra: su tutti gli uomini
che avevano il marchio del mostro e avevano adorato la sua immagine, si
formò una piaga dolorosa e maligna.
3 Il
secondo angelo versò la sua coppa sul mare: l'acqua del mare
diventò come il sangue dei cadaveri, e tutti gli animali che erano nel
mare morirono.
4 Il terzo angelo versò la
sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti: la loro acqua si trasformò in
sangue,
5 e udii le parole dell'angelo che ha
potere sulle acque:
«Signore santo, che sei
e che eri,
ti sei mostrato giusto
giudice:
6 a quanti hanno sparso il sangue di
quelli che
ti
appartengono
e dei profeti che parlavano per tuo
incarico
tu hai dato loro sangue da
bere.
Hanno avuto quel che si
meritavano».
7 Quindi udii dall'altare
queste parole: «Sì, o Signore, Dio dominatore universale, hai
giudicato con verità e giustizia».
8
Il quarto angelo versò la sua coppa sul sole, che si fece così
ardente, da tormentare gli uomini con il suo calore.
9 Tutti furono bruciati dalla sua vampa, ma non
cambiarono vita e non lodarono Dio, anzi pronunziarono parole oltraggiose contro
di lui, perché tiene in suo potere flagelli di questo genere.
10 Il quinto angelo versò la sua coppa
sul trono del mostro e il regno del mostro piombò nell'oscurità.
La gente si mordeva la lingua per il dolore,
11
e cominciò a bestemmiare contro il Dio del cielo a causa dei dolori e
delle piaghe, però non smise di fare il male.
12 Il sesto angelo versò la sua coppa sul
gran fiume Eufrate: il fiume si prosciugò e si formò una strada,
pronta per i re dell'oriente.
13 Poi vide tre
spiriti immondi, che saltavano come rane dalla bocca del drago, dalla bocca del
mostro e dalla bocca del falso profeta.
14 Erano
spiriti di demòni, che facevano sfoggio di miracoli e andavano da tutti i
re della terra a radunarli per la battaglia del gran giorno di Dio, dominatore
universale.
15 State attenti però: il
Signore dice: «Io vengo all'improvviso, come un ladro». Beato chi
è sveglio e ha i suoi vestiti a portata di mano! Non gli toccherà
andare in giro nudo e vergognarsi davanti alla gente.
16 I tre spiriti immondi radunarono i re della
terra in un luogo che in ebraico si chiama
"Armaghedòn".
17 Il settimo angelo
versò la sua coppa nell'aria, e dal santuario del cielo uscì una
voce tonante che veniva dal trono, ed esclamò: «È
fatto!».
18 Allora si videro lampi seguiti
da scoppi di tuono e ci fu un violento terremoto. Da quando gli uomini esistono
sulla terra non si era avuto un terremoto così violento.
19 La grande città fu spaccata in tre, e
le città del mondo intero crollarono al suolo. Dio si ricordò
anche di Babilonia, la grande città, per farle bere la coppa del vino che
rappresenta il suo terribile castigo.
20 Tutte
le isole scomparvero, e le montagne non si videro più.
21 Poi cominciò a grandinare, con chicchi
enormi che cadevano sopra la gente; e gli uomini maledirono Dio per il flagello
della grandine che li colpiva con terribile violenza.
IL CASTIGO Dl BABILONIA, IMMAGINE DEI NEMICI DI DIO
CAPITOLO
17
1 Uno dei sette angeli, che avevano le sette
coppe, venne a dirmi: «Vieni, ti farò vedere il castigo decretato
per la grande prostituta che abita presso molte acque.
2 I re della terra si sono prostituiti con lei e
gli abitanti della terra si sono ubriacati con il vino della sua
prostituzione».
3 Lo Spirito
s'impadronì di me, e io fui trasportato nel deserto. Là vidi una
donna seduta su un mostro di colore scarlatto, tutto coperto di parole di
bestemmia. Il mostro aveva sette teste e dieci corna.
4 I vestiti della donna erano di porpora e
scarlatto. Portava gioielli d'oro, perle e pietre preziose, e teneva in mano un
calice d'oro dal contenuto ripugnante: le impurità della sua
prostituzione.
5 Sulla sua fronte era scritto un
nome misterioso: "Babilonia", la grande città, la madre delle
prostituzioni e delle oscenità di tutto il mondo.
6 Allora mi accorsi che la donna era ubriaca del
sangue del popolo di Dio e del sangue di quelli che sono morti per la fede in
Gesù. Al vederla fui preso da grande stupore,
7 e l'angelo mi disse: «Perché ti
meravigli? Io ti spiegherò il significato misterioso della donna e del
mostro che la sostiene, quello che ha sette teste e dieci corna.
8 «Il mostro che hai visto rappresenta uno
che viveva una volta, e ora non più, ma sta per salire dal mondo
sotterraneo e andare verso la sua distruzione definitiva. Gli abitanti della
terra, che non sono registrati nel libro della vita fin dalla creazione del
mondo, si meravigliarono vedendo che il mostro una volta viveva e ora non
è più, e sta per riapparire.
9
«Qui ci vuole un po' di intelligenza: le sette teste sono i sette colli sui
quali la donna è seduta. Sono anche sette re.
10 Cinque sono già caduti, uno regna ora,
e il settimo non è ancora venuto. Quando verrà, durerà
poco.
11 Il mostro che viveva una volta e ora
non più è l'ottavo re, ma è anche uno dei sette, e va verso
la distruzione definitiva.
12 «Le dieci
corna che vedi sono dieci re, che non sono ancora arrivati a regnare, ma avranno
la possibilità di regnare per un'ora insieme con il mostro.
13 I dieci re sono tutti d'accordo: vogliono
cedere al mostro la loro forza e il loro potere.
14 Essi combatteranno contro l'Agnello, ma
l'Agnello li vincerà, perché egli è Signore sopra tutti i
signori e Re sopra tutti i re. Quelli che lo accompagnano nella vittoria sono
stati chiamati e prescelti e gli sono
fedeli».
15 L'angelo continuò a
spiegare: «Le acque che hai visto, dove abita la prostituta, rappresentano
popoli, moltitudini, nazioni e lingue.
16 Il
mostro e le dieci corna che hai visto odieranno la prostituta, la lasceranno
nuda e priva di tutto, divideranno la sua carne e distruggeranno i suoi resti
con il fuoco.
17 E' stato Dio a mettere in mente
ai dieci re di eseguire il suo progetto. Così agiranno di comune accordo
e daranno il loro potere al mostro, fino a che non sia compiuto tutto ciò
che Dio ha detto.
18 «La donna che hai
visto è la grande città che comanda su tutti i re della
terra».
Babilonia in rovina (visione di S. Giovanni)CAPITOLO
18
LA CADUTA DI BABILONIA
1 Dopo queste spiegazioni vidi
scendere dal cielo un altro angelo che aveva grandi poteri, e il suo splendore
illuminò tutta la terra.
2 L'angelo
gridò con voce potente:
«È
caduta!
La grande Babilonia è caduta!
È diventata dimora di demòni,
rifugio di tutti gli spiriti immondi,
rifugio di ogni uccello impuro
e
ripugnante.
3
Tutte le nazioni hanno bevuto il vino della
sua
sfrenata prostituzione,
i re della terra si sono
prostituiti con lei,
e i mercanti si sono
arricchiti della sua
ricchezza
favolosa».
4 Poi intesi un'altra voce che
proveniva dal
cielo:
«Uscite
da Babilonia, popolo mio,
per non diventare
complici dei suoi
peccati;
fuggite,
per
non subire insieme con lei il castigo che
la
colpisce.
5 I suoi peccati si sono accumulati
fino al
cielo,
Dio ha
tenuto conto della sua
condotta
perversa.
6
Trattatela come ha trattato gli altri,
rendetele
il doppio del male che ha fatto,
versatele
doppia razione
nella coppa che ha fatto bere
agli altri.
7 Fatele soffrire dolore e tormenti
nella misura in cui si procurò splendore
e
piacere.
Essa
diceva fra sé e sé:
Sono una regina
in trono,
non una povera
vedova,
il lutto non mi
toccherà.
8 «Ecco perché in un
giorno solo si abbatteranno di colpo su di lei tutti i castighi: malattia
mortale, lutto, carestia, e sarà consumata dal fuoco. Potente è
Dio che l'ha condannata.
9 I re della terra, che
vissero con lei una vita di lusso e di prostituzione, piangeranno per lei e si
lamenteranno quando vedranno il fumo della città incendiata.
10 Spaventati dai suoi tormenti resteranno a
rispettosa distanza, e diranno:
"Povera e
sventurata sei tu, Babilonia,
grande e potente
città!
In un attimo la tua condanna ti ha
raggiunta".
11
«I mercanti della terra piangeranno e si lamenteranno per causa sua,
perché nessuno comprerà più le loro merci:
12 oro, argento, pietre preziose, perle, tessuti
raffinati, porpora, seta, scarlatto, profumi, oggetti di avorio e di legno
pregiato, di bronzo, di ferro e di marmo,
13
cannella, spezie, aromi, olio profumato, vino e olio, farina e frumento, bovini
e ovini, cavalli e carrozze, e persino esseri umani venduti come
schiavi.
14 "I prodotti che ti piacevano tanto
non sono più a tua disposizione;
splendore e lusso sono finiti per te;
non li ritroverai mai
più!".
15 «I mercanti diventati
ricchi, trafficando con Babilonia, se ne staranno lontano, atterriti dalle sue
sofferenze; piangeranno e si lamenteranno,
16
dicendo:
"Povera e sventurata sei tu,
Babilonia, la grande città:
vestita di tessuti preziosi,
di porpora e di scarlatto,
ornata di gioielli d'oro,
di perle e pietre
preziose.
17 In un attimo è svanita la tua
grande ricchezza". «Capitani e marinai, naviganti e chiunque altro lavora
sul mare, staranno anche loro ben lontani,
18
guarderanno il fumo della città incendiata, e diranno: "Non c'è
mai stata una città grande come
questa".
19 Si spargeranno di polvere il capo,
piangeranno e si lamenteranno:
"Povera e
sventurata sei tu,
Babilonia, la grande
città:
tutti quelli che avevano navi in
mare
si sono arricchiti grazie alla tua
ricchezza.
E adesso, in un attimo, sei diventata
un
deserto.
20
Esulta per la sua rovina, o cielo!
Esultate, voi
tutti che appartenete
al
Signore,
esultate,
apostoli e profeti di Dio,
perché Dio
l'ha punita
e così vi ha reso
giustizia"».
21 Allora un angelo vigoroso
prese una pietra grande come una màcina da mulino e la scagliò in
mare, dicendo:
«Così sarà
precipitata Babilonia,
la grande
città;
nessuno la vedrà
più.
22 In te non si sentirà
più suonare l'arpa né
cantare,
non si
vedranno più né flauti né
trombe.
Non ci sarà più nessun
artigiano,
non si sentirà più il
rumore del mulino,
23 non si vedrà
più la luce delle lampade,
non si
udrà più voce di sposo o di
sposa.
I tuoi mercanti erano i padroni del
mondo,
e con le tue stregonerie hai ingannato
tutte
le
nazioni.
24 In Babilonia c'è il sangue dei
profeti e
dei
santi,
di
tutti quelli che sono stati ammazzati
sulla
terra».
CAPITOLO
19
Il trionfo in cielo per la caduta di
Babilonia
1 Dopo queste cose, udii una voce forte
nel cielo, simile a quella d'una grande folla.
Diceva:
«Alleluia!
Al
nostro Dio appartengono la salvezza, la
gloria e
la potenza.
2 Egli giudica con verità e
con giustizia.
Ha condannato la grande
prostituta
che corrompeva la terra con la
sua
dissolutezza
e
ha vendicato i fedeli che lei aveva
ucciso».
3
Per la seconda volta la folla dal
cielo
esclamò:
«Alleluia!
Il
fumo della città in fiamme sale per
sempre».
4 I
ventiquattro anziani e i quattro esseri viventi si prostrarono in ginocchio e
adorarono Dio che siede in trono, dicendo «Amen,
Alleluia».
5 Poi giunse una voce dal
trono:
«Lodate il nostro
Dio,
tutti voi, piccoli e
grandi,
che lo
servite
e lo
rispettate».
6 Udii allora una voce simile a
quella di una folla numerosa, al rombo dell'oceano e allo scoppio del tuono.
Diceva:
«Alleluia!
Il
Signore, il nostro Dio,
dominatore
dell'universo,
ha stabilito il suo
regno.
7 Rallegriamoci ed esultiamo,
diamogli onore e lode,
perché è venuto il momento delle
nozze
dell'Agnello.
La
sua sposa si è preparata:
8 le è
stato dato da indossare
un abito splendente, di
lino puro:
le opere giuste di quanti appartengono
al
Signore».
9
Poi l'angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al pranzo di nozze
dell'Agnello».
E aggiunse: «Sono
parole di Dio. Egli dice il vero».
10 Allora
mi inginocchiai davanti all'angelo, per adorarlo. Ma egli mi disse: «Che
fai? Io sono un servitore, come te e come i tuoi fratelli che rimangono fedeli
alla testimonianza portata da Gesù. È Dio che devi
adorare».
Infatti questa testimonianza di
Gesù è la forza della nostra predicazione.
LA DISTRUZIONE DELLE NAZIONI PAGANE
LA PRIMA BATTAGLIA FINALE
11 Poi nel cielo aperto vidi un cavallo
bianco. Colui che lo cavalcava è chiamato "Fedele" e "Verace",
perché giudica e combatte con giustizia.
12 I suoi occhi brillano come il fuoco: ha molti
diademi sul capo e porta scritto un nome che egli solo conosce.
13 È vestito di un mantello bagnato di
sangue. Il suo nome è: "La Parola di
Dio".
14 Le schiere celesti lo seguivano su
cavalli bianchi, vestite di bianco, di puro lino finissimo.
15 Dalla sua bocca usciva una spada affilata,
per colpire con essa i popoli. Egli li governerà con un bastone di ferro
e pigerà nel tino il vino che rappresenta il terribile castigo di Dio,
dominatore dell'universo.
16 Sul mantello e
sulla coscia porta scritto il suo nome: "Re dei re" e "Signore dei
signori".
17 Poi vidi un angelo, in piedi nel
sole. Egli chiamò a gran voce tutti gli uccelli che volano alto nel
cielo: «Venite, radunatevi per il grande banchetto di Dio:
18 mangerete carne di re, di comandanti di
esercito, di eroi, di cavalli e di cavalieri, di liberi e di schiavi, di piccoli
e di grandi».
19 Poi vidi il mostro, con
tutti i re della terra e i loro eserciti, riuniti per combattere contro colui
che stava sul cavallo bianco e contro le sue schiere.
20 Il mostro fu fatto prigioniero, e con lui
anche il falso profeta che faceva prodigi davanti a lui, per ingannare le
persone che erano state segnate con il marchio del mostro e avevano adorato la
sua statua. Il mostro e il falso profeta furono gettati vivi nel lago di fuoco
in cui bruciava lo zolfo.
21 Gli altri furono
uccisi dalla spada che usciva dalla bocca del cavaliere che sedeva sul cavallo
bianco, e le loro carni furono divorate dagli
uccelli.
CAPITOLO 20
I MARTIRI REGNANO CON CRISTO PER MILLE ANNI
1 Poi vidi scendere dal cielo
un angelo che teneva in mano la chiave del mondo sotterraneo e una lunga catena.
2 L'angelo afferrò il drago, il serpente
antico, cioè Satana, il diavolo, e lo incatenò per mille anni,
3 lo gettò nel mondo sotterraneo, ne
chiuse l'entrata e la sigillò sopra di lui. Così il drago non
avrebbe più ingannato nessuno per mille anni. Alla fine dei mille anni
però, dev'essere sciolto per un periodo di tempo.
4 Poi vidi, seduti in trono, coloro che Dio ha
incaricato di giudicare: vidi le anime dei decapitati, uccisi perché si
erano messi dalla parte di Gesù e della parola di Dio, e vidi quelli che
non si erano mai inginocchiati davanti al mostro e alla sua statua e non hanno
avuto il suo marchio segnato sulla fronte o sulla mano. Tornarono in vita e
regnarono con Cristo per mille anni.
5 Gli altri
morti non tornarono in vita finché non furono passati i mille anni.
Questa è la prima risurrezione.
6 Beati
quanti partecipano alla prima risurrezione! Essi appartengono al Signore, e la
seconda morte non ha nessun potere su di loro; anzi, essi saranno sacerdoti di
Dio e di Cristo, e regneranno con lui per mille anni.
LA SECONDA BATTAGLIA FINALE E LA SCONFITTA DI SATANA
7 Quando saranno trascorsi i
mille anni, Satana sarà liberato dalla sua prigione,
8 e andrà a convincere Gog e Magòg
e tutti i popoli del mondo numerosi come la sabbia del mare, e li
radunerà per la guerra.
9 Eccoli,
dilagano su tutta la terra e assediano il campo di quelli che appartengono al
Signore, la città che egli ama. Ma giù dal cielo venne un fuoco
che li divorò,
10 e il diavolo che li
ingannava fu gettato nel lago di fuoco e di zolfo, dove c'erano già il
mostro e il falso profeta. Lì saranno tormentati giorno e notte, per
sempre.
IL GIUDIZIO DEFINITIVO
11 Vidi poi un grande trono
bianco e colui che vi stava seduto. Cielo e terra fuggirono davanti a lui, e non
ci fu più posto per loro.
12 Allora vidi
i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. Furono aperti i libri, e
fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti furono giudicati
secondo le loro opere, come stava scritto in quei libri.
13 Anche il mare restituì i suoi morti:
così pure la morte restituì quelli che essa custodiva nel mondo
sotterraneo, e ciascuno fu giudicato secondo le sue opere.
14 Poi la morte e il soggiorno dei morti furono
scagliati nel lago di fuoco: questa è la seconda morte.
15 E chi non fu trovato iscritto nel libro della
vita venne gettato anch'egli nel lago di
fuoco.
Il giorno del giudizio
IL MONDO NUOVO DI DIO
CAPITOLO 21
I nuovi cieli e la nuova
terra
1 Allora io vidi un nuovo cielo e una nuova
terra, - il primo cielo e la prima terra erano spariti, e il mare non c'era
più, -
2 e vidi venire dal cielo, da parte
di Dio, la santa città, la nuova Gerusalemme, ornata come una sposa
pronta per andare incontro allo sposo.
3 Una
voce forte che veniva dal trono esclamò: «Ecco l'abitazione di Dio
fra gli uomini; essi saranno suo popolo ed egli sarà Dio con
loro".
4 Dio asciugherà ogni lacrima dai
loro occhi. La morte non ci sarà più. Non ci sarà
più né lutto né pianto né dolore. Il mondo di prima
è scomparso per sempre».
5 Allora Dio
dal suo trono disse: «Ora faccio nuova ogni cosa». Poi mi disse:
«Scrivi, perché ciò che dico è vero e degno di essere
creduto». E aggiunse: «E' fatto. Io sono l'inizio e la Fine, il Primo
e l'Ultimo. A chi ha sete io darò gratuitamente l'acqua della vita.
7 Ai vincitori toccherà questa parte dei
beni. Io sarò loro Dio, ed essi saranno miei figli.
8 Ma i vigliacchi, i miscredenti, i depravati,
gli assassini, gli svergognati, i ciarlatani, gli idolatri e tutti i bugiardi
andranno a finire nel lago ardente di fuoco e di zolfo. Questa è la
seconda morte».
LA NUOVA GERUSALEMME
9 Poi venne uno dei sette
angeli che avevano le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli, e mi disse:
«Vieni, ti mostrerò la sposa
dell'Agnello».
10 Lo Spirito mi
trasportò su una grande montagna, molto alta, e l'angelo mi mostrò
Gerusalemme, la città santa che appartiene al Signore. Essa scendeva dal
cielo, da parte di Dio.
11 Aveva lo splendore di
Dio, brillava come una pietra preziosa, come una gemma cristallina.
12 Le sue mura erano solide ed elevate, con
dodici porte. Alle porte stavano dodici angeli, e sulle porte erano scritti
dodici nomi, quelli delle dodici tribù d'Israele.
13 C'erano tre porte a oriente, tre a
settentrione, tre a mezzogiorno e tre a occidente.
14 Le mura poggiavano su dodici basamenti, e su
ciascuno di questi era scritto un nome, quello di uno dei dodici apostoli
dell'Agnello.
15 L'angelo che parlava con me
aveva una canna d'oro per misurare la città, le sue mura e le sue porte.
16 La città era quadrata, di larghezza
uguale alla lunghezza. L'angelo misurò la città: dodicimila stadi
(più di duemila chilometri). La lunghezza, la larghezza e L'altezza sono
identiche.
17 Poi misurò le mura:
centoquarantaquattro cubiti (settanta metri), secondo la misura umana che usava
l'angelo.
18 La città era d'oro puro,
splendente come cristallo; le sue mura erano di diaspro.
19 I basamenti delle mura erano ornati di pietre
preziose di ogni genere:
di diaspro il
primo,
di zaffiro il
secondo,
di calcedònio il
terzo,
di smeraldo il
quarto.
20 Il quinto basamento era di
sardònice,
il sesto di
cornalina,
il settimo di
crisòlito,
l'ottavo di
berillo,
il nono di
topazio,
il decimo di
crisopazio,
l'undicesimo di
giacinto,
il dodicesimo di
ametista
21 Le dodici porte erano dodici perle:
ognuna era ricavata da una perla sola. La piazza della città era d'oro
puro, splendente come cristallo.
22 Non vidi
nessun santuario nella città, perché il Signore Dio Onnipotente e
l'Agnello sono il suo santuario.
23 Inoltre la
città non ha bisogno di sole né di luna, per rischiararla,
perché la illumina lo splendore di Dio, e l'Agnello è la sua luce.
24 Le nazioni cammineranno alla sua luce, e i re
della terra verranno a lei con il loro splendore.
25 Di giorno le porte non saranno mai chiuse, e
non ci sarà più notte.
26 A lei le
nazioni porteranno il loro splendore e le loro ricchezze.
27 Nulla di impuro vi potrà entrare,
nessuno che pratichi la corruzione o commetta il falso. Entreranno soltanto
quelli che sono scritti nel libro della vita che appartiene
all'Agnello.
L'angelo mostra Gerusalemme a S. GiovanniCAPITOLO
22
1 Poi l'angelo mi mostrò il fiume
dell'acqua che dà vita, limpido come cristallo, che sgorgava dal trono di
Dio e dell'Agnello.
2 In mezzo alla piazza della
città, da una parte e dall'altra del fiume, cresceva l'albero che
dà la vita. Esso dà i suoi frutti dodici volte all'anno, per
ciascun mese il suo frutto. Il suo fogliame guarisce le nazioni.
3 Dio toglierà ogni maledizione dalla
terra. Nella città ci sarà il trono di Dio e dell'Agnello, e i
suoi servi l'adoreranno.
4 Vedranno Dio a faccia
a faccia e porteranno il suo nome scritto sulla fronte.
5 Non vi sarà più notte: non
avranno bisogno né di lampade né del sole, perché il
Signore Dio li illuminerà, e regneranno per
sempre.
IL RITORNO DEL SIGNORE E' VICINO
6 L'angelo mi disse: «Queste parole
sono vere e degne di fede. Il Signore, che ispira i profeti, ha mandato il suo
angelo per far vedere, a quelli che lo servono, tutto ciò che deve
accadere tra poco».
7 Gesù dice:
«Io sto per venire. Beato chi prende a cuore il messaggio di Dio contenuto
in questo libro!».
8 Io, Giovanni, ho udito
e veduto queste cose. Dopo averle udite e vedute, mi inginocchiai ai piedi
dell'angelo che me le aveva mostrate, per adorarlo.
9 Ma l'angelo mi disse: «Non farlo! Io sono
un servitore di Dio come te e come i tuoi fratelli, i profeti che annunziano la
parola di Dio, e come quelli che prendono a cuore il messaggio di questo libro.
Inginòcchiati solo davanti a Dio.
10 Poi
aggiunse: «Non tenere segreto il messaggio profetico di questo libro,
perché il tempo è vicino.
11 I
malvagi continuino pure a praticare l'ingiustizia, e gli impuri a vivere
nell'impurità; chi fa il bene continui a farlo, e chi appartiene al
Signore si consacri sempre più a lui.
12
«Io verrò presto e porterò la ricompensa da dare a ciascuno,
secondo le sue opere.
13 Io sono il Primo e
l'Ultimo, l'Inizio e la Fine, l'Origine e il Punto d'arrivo.
14 «Beati quelli che lavano i loro abiti
nel sangue dell'Agnello: essi potranno cogliere i frutti dell'albero che
dà la vita e potranno entrare nella città di Dio attraverso le sue
porte.
15 Fuori i cani, i maghi, i porci, gli
assassini, gli idolatri e tutti quelli che amano e praticano la
menzogna.
EPILOGO
16 «Io, Gesù, ho mandato il mio angelo a portarvi questo messaggio per
le chiese. Io sono il germoglio e la discendenza di Davide, la splendida stella
del mattino».
17 Lo Spirito e la sposa
dell'Agnello dicono: «Vieni!». Chi ascolta queste cose dica:
«Vieni!»,
Chi ha sete venga: chi vuole
l'acqua che dà la vita ne beva gratuitamente!
18 Io, Giovanni, dichiaro questo a chiunque
ascolta il messaggio profetico di questo libro: se qualcuno vi aggiunge
qualcosa, Dio lo colpirà con i flagelli descritti in questo libro;
19 se qualcuno toglie qualcosa al messaggio di
questo libro profetico, Dio lo escluderà dall'albero che dà la
vita e dalla città santa che sono descritti in questo libro.
20 Gesù conferma la verità di
questo messaggio e dice: «Sì, sto per venire».
Amen. Vieni, Signore
Gesù!
21 La grazia del Signore Gesù
sia con tutti voi. Amen.